La Portineria – progetti arte contemporanea

La Portineria è un nuovo spazio progettuale per l’arte contemporanea a Firenze, ideato e diretto da Matteo Innocenti con il sostegno di Palazzo Poli.
Diventa luogo attivo di cultura uno spazio che per circa quaranta anni ha avuto funzione di portineria in uno dei palazzi moderni più interessanti della città – architettura dei primi anni Settanta dell’architetto Oreste Poli.

La Portineria intende essere un centro di attività e stimolo culturale, tramite progetti e modalità espositive che cambieranno ogni anno, coinvolgendo artisti di varia provenienza e di differenti generazioni. Uno spazio di ricerca, indipendente, che si pone inoltre l’obiettivo di avviare un dialogo con il quartiere e la città.

La Portineria inaugura il proprio programma per il 2020, a partire dal mese di febbraio, con il ciclo A Solo: quattro mostre personali che si concentrano su una serie di opere di artisti internazionali, accompagnate da un dialogo testuale, di approfondimento, tra gli artisti e il curatore.
A Solo riguarda sia la conoscenza critica di alcune ricerche in ambito contemporaneo, sia la divulgazione delle stesse in relazione alla collocazione urbana dello spazio progettuale: all’interno di un palazzo normalmente abitato e frequentato nel maggiore quartiere residenziale cittadino (Campo di Marte), con un affaccio e passaggio diretto anche dall’esterno.

Il primo artista del ciclo A Solo è David Casini: la sua ricerca prende avvio dal rapporto tra organico e artificiale, indagato attraverso la trasformazione ed esaltazione di materiali spesso legati al proprio luogo di origine; le opere di Casini ricorrendo a processi di scomposizione e ricomposizione, con eleganza e originalità interrogano i fattori costitutivi della rappresentazione stessa, riferendosi in modo specifico, nel periodo recente, al paesaggio e alla storia dell’arte.

L’edificio di Viale Duse 30 che ospita La Portineria viene costruito nel 1974 dall’architetto Oreste Poli, all’epoca già noto costruttore. In questa fase della propria ricerca l’architetto concepisce un palazzo che unisce la semplicità e il rigore delle linee con una forte espressività data dalla potenza materica: il colore grigio dell’elemento principale, il cemento, dialoga con le grandi vetrate e gli elementi leggeri in legno Douglas, viene movimentato dai pieni e vuoti delle terrazze, all’interno si rapporta al chiarore di un marmo nobile quale il Botticino.
In un’intervista l’architetto Oreste Poli dichiara: «Il cemento è un elemento versatile. Si presenta come una massa compatta e monolitica, ma essendo una “pietra liquida” può essere modellato nelle forme più svariate a seconda del progetto, in modo da adattarsi a qualsiasi tipo di struttura; questo materiale ha un grande potenziale espressivo, una forte plasticità che caratterizza i volumi, così gli edifici assumono un aspetto scultoreo, fino a diventare monumenti.»

www.laportineria.art

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